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Ecco perchè il prezzo dell'energia sta aumentando
Perchè il prezzo dell'energia sta aumentando?
Negli ultimi due anni, il prezzo dell’energia (elettrica e non) in Italia e in Europa è aumentato in maniera notevole. Questo fenomeno è dovuto in gran parte all’aumento dei prezzi delle materie prime con le quali viene prodotta l’energia nelle centrali. Gli aumenti hanno infatti riguardato le materie prime come gas e combustibili derivanti dal petrolio, da cui generiamo più della metà dell’energia elettrica prodotta in Italia.
Parte dell’aumento è però anche dovuto ai costi di produzione per le aziende del settore, fenomeno da ricollegare all’Emission trading system europeo.
Dal secondo trimestre del 2020 a oggi, il prezzo dell’energia elettrica per i consumatori italiani che usufruiscono del servizio “in maggior tutela” è salito da 16,08 a 46,09 centesimi di euro per kilowattora del primo trimestre 2021: un aumento pari a 3 volte il prezzo iniziale. Nel momento in cui scriviamo, cioè nel terzo trimestre 2022, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica di cui abbiamo parlato sopra è di 41,51 centesimi di euro per kilowattora.
Riassumendo, quindi, l’aumento dei prezzi dell’energia è dovuto principalmente a due fattori:
- Il primo, il più rilevante, è l’aumento dei prezzi delle materie prime con cui si produce l’energia elettrica.
- Il secondo, che ha un’incidenza minore, è l’aumento dei prezzi dei permessi per emettere anidride carbonica (CO2) scambiati sull’Emission trading system (ETS) europeo.
Aumento delle materie prime
Gli aumenti delle materie prime riguardano principalmente il gas e il petrolio. Entrambi gli aumenti sono pesantemente influenzati dal conflitto tra Russia e Ucraina. In particolare, per quanto riguarda il gas, è importante considerare che il prezzo €/MWh dei future sul gas (Dutch TTF Gas Futures) è passato dai 13,92 €/MWh del luglio 2020 ai 214 €/MWh di oggi (con picchi anche a 361 €/MWh nel trimestre in corso).
L’impatto di questi rincari ha influito in maniera importante anche sul costo del metro cubo di gas che è passato da 0,76 €/mc a 1,23 €/mc. Vi proponiamo qui sotto il grafico preso direttamente dal sito dell’ARERA.
Sebbene il nostro paese stia cercando di diversificare le fonti di approvvigionamento del gas (con il quale produciamo buona parte dell’energia elettrica nazionale) è molto probabile che le tensioni sui prezzi di questa materia prima, e di conseguenza sui prezzi dell’energia, rimarranno significative ancora per diverso tempo.
L’Emission trading system
Il secondo fattore è l’aumento dei prezzi dei permessi per emettere anidride carbonica (CO2) scambiati sull’Emission trading system (ETS) europeo. Si tratta infatti di un mercato simile alla borsa, su cui aziende che per ragioni di produzione emettono CO2 si scambiano i permessi di inquinare. Questi permessi sono emessi dalle autorità europee in un numero limitato; perciò, chi vuole inquinare più di quanto gli consenta la propria quota deve comprare ulteriori permessi sul mercato. Questo sistema, che prevede un numero di certificati limitato, fa sì che per la più classica legge della domanda e dell’offerta, venendo sempre meno l’offerta, il valore dei certificati tende a salire. L’idea di fondo è scoraggiare le aziende dall’emettere CO2 e al contempo reperire i fondi necessari per investire in energie rinnovabili.
Da inizio 2021, il prezzo del permesso di emettere una tonnellata di CO2 sull’ETS è passato da 33 a 79 euro toccando picchi di 96 euro l’8 febbraio 2022. Questo porta inevitabilmente all’aumento dei costi delle società che producono energia, le quali li hanno scaricati sui consumatori. E siccome il numero di permessi viene ridotto ogni anno, questo prezzo tenderà a crescere in futuro.
Come proteggersi dai rincari
L’ unico modo concreto per proteggersi dai rincari e stabilizzare il costo di acquisto dell’energia per i propri usi (domestici e non) è quello di diventare noi stessi produttori di energia elettrica attraverso l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Tra tutte le opzioni disponibili la più veloce e la più accessibile rimane la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
L’ impianto fotovoltaico al giorno d'oggi è da considerarsi un vero e proprio investimento finanziario, con tempi di ritorno più brevi rispetto agli anni passati, dati appunto dal caro energia.
L’ autoconsumo, ovvero la possibilità di consumare direttamente l’energia prodotta dal proprio impianto, permette inoltre di diminuire l’energia prelevata dalla rete e, di conseguenza, la bolletta;
Al fine di ridurre la bolletta fino al 90% è possibile prevedere anche un sistema di accumulo, che permette di utilizzare l’energia prodotta dal proprio impianto anche nelle ore notturne, generando autoconsumo
Approfondimento a cura di Zamboni Daniele
Progettista elettrotecnico presso LumenWatt S.r.l.
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